Chi si ricorda di quest'immagine? (di Grazia Fonti)

Risale agli ultimi momenti trascorsi nel precedente edificio scolastico della Scuola Primaria, due giorni prima che questa venisse chiusa per motivi di sicurezza e si trasferisse, ospite indesiderato, nell'attuale Istituto. Chi c'era, certamente ricorda il senso di disorientamento e l'impressione che una grande sciagura si fosse abbattuta su tutta la popolazione scolastica "under 14": da una parte le famiglie, travagliate in doppi turni e orari impossibili; i docenti, attanagliati in un senso di incertezza (quelli della Primaria) e di frustrazione (soprattutto quelli della Secondaria, violati nella gestione dei "loro" spazi!). Poco più di mezzo anno in cui tutto era la metà di prima, tranne il Dirigente Scolastico, che era doppio. Solo l'anno successivo si è avviato un lento ma ineludibile percorso di "accorpamento", laddove la legge ha previsto la creazione degli Istituti Comprensivi...dura lex sed lex..ci si è adeguati!

Tempo ne è trascorso. Ciò che poteva avvenire in pochi mesi stenta ancora a realizzarsi pienamente.

Il destino ci ha obbligato ad affrontare complicazioni impreviste che oggi appaiono risolte. Si tira un respiro di sollievo. Il mese di Settembre ha dato l'avvio ad un anno scolastico che si prospetta più sereno. Come docente tra docenti, lo percepisco. Non c'è un fatto specifico al quale posso attribuire la responsabilità di questo cambiamento, lo avverto e basta. Sono piccole cose. Il fatto di cominciare a conoscerci per nome e ad associare a quel nome una persona ed una personalità, il piacere di scoprire ricchezze diverse dalle proprie e desiderare condividerle, la voglia di vivere serenamente un ambiente al quale diamo ore della nostra giornata, giorni della nostra vita.

Certo, c'è ancora chi mal digerisce la "promiscuità", ci sono problemi da risolvere per coordinare produttivamente i curricola scuola primaria/secondaria, mancano gli strumenti tecnologici, perfino una banale connessione internet WiFi si trasforma in una complicazione dal carattere epico... eh...e quanto altro ci sarebbe da aggiungere...Ma, se siamo qui, su questa pagina, è per testimoniare che non ci arrendiamo e che, se facciamo gruppo, comunità, team...se lavoriamo INSIEME, ce la possiamo fare. Le fondamenta, la capacità di relazionarsi POSITIVAMENTE tra noi e con il territorio, le stiamo mettendo in opera. Se falliremo su questo punto, non potrà venir fuori nulla, né dall'impegno individuale, né da eccellenti competenze, né da spirito di sacrificio. Saranno energie disperse nel vuoto. Con grave danno per il nostro equilibrio, per la promozione della crescita sana dei nostri alunni, per le famiglie (che guarderanno altrove, per i loro figli). I ragazzi vanno, noi restiamo (se vogliamo restare). Se restiamo, assumiamoci la responsabilità di lavorare su un territorio difficile che abbiamo scelto noi, con serenità e spirito collaborativo.

Perciò, RAGAZZI, AL LAVORO!