Gruppo Istituto Comprensivo

Castel Volturno
Pinetamare
Contributi

Chiunque senta l'appartenenza a questa Comunità e desideri uno spazio in cui esprimersi e documentarsi, potrà usare queste pagine.
Utilizzeremo le pagine dei contributi per pubblicare i lavori più significativi dei nostri alunni, le considerazioni ed i suggerimenti dei ragazzi, dei docenti e dei genitori, ma anche la libera e costruttiva espressione di chiunque voglia dare una mano sia a migliorare l'offerta formativa della nostra scuola che la "qualità della vita" del nostro territorio.
Le proposte di collegamenti interessanti (links), attinenti le tematiche dell'educazione, dello star bene insieme, le segnalazioni su attività ricreative, sportive, culturali, in atto sul territorio,
SONO LE BENVENUTE!
Per circa tre anni, la Scuola Primaria ha partecipato al Progetto Pilota “Verso una scuola amica dei ragazzi e delle ragazze”. E’ stata un’esperienza formativa molto significativa sotto diversi punti di vista. Innanzitutto il progetto, promosso dal MIUR e dall’UNICEF, ci ha portato ad approfondire i temi della Carta dei Diritti dei bambini e delle bambine (Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ONU, legge n° 176/1991): quanti di noi potevano dire di averla letta tutta prima di allora?
Soffermarsi sugli articoli con gli alunni, discutere delle diverse esperienze e conoscere quelle di coetanei di mondi lontani e di civiltà con esigenze, tradizioni e stili di vita molto diversi dai nostri, ci ha condotto a rivedere costantemente la scala di valori che ogni adulto già possiede e che ogni bambino va costituendo. La scoperta delle inadempienze degli adulti e delle violazioni che, costantemente vengono perpetrate anche nelle società “avanzate” nei confronti dei diritti dei giovanissimi, ha sicuramente aiutato a costruire quelle invisibili linee di confine che non vanno superate, se non a danno della crescita e della formazione serena dei bambini e dei ragazzi, e a fornire loro una prima costruzione dei concetti di giusto/sbagliato, a prescindere da legale/illegale.
Un avvio alla formazione della coscienza etica, potremmo dire.
Prendiamo, ad esempio, il lavoro minorile: un conto è conoscere le cause che spingono una famiglia indiana a portare in fabbrica il figlioletto di cinque anni, ben altro è soffermarsi a riflettere su quanti coetanei, in quinta elementare, prendono in considerazione l’idea di non concludere il ciclo dell’obbligo scolastico, di abbandonare la scuola già durante la secondaria di 1° grado ed andare a “lavorare”, in nero naturalmente, ad “imparare un mestiere” come dicono, non tanto per esprimere praticamente un incontenibile desiderio di creatività o di concretezza, ma per poter avere i soldi per acquistare lo smartphone, “pariare” con gli amici… Una volta, almeno si diceva che bisognava “aiutare la famiglia”… Forse oggi, per un genitore in difficoltà economica, sapere che un figlio, con le proprie forze, sopperisce a quelle mancanze che papà o mamma non sono in grado di soddisfare, tranquillizza e non aggiunge sensi di colpa a quelli che il genitore già prova per la sua precarietà.
Ecco, si accende il focus su interessanti argomenti di discussione: 1) Dov’è la “mancanza” del genitore? Davvero non possedere questi beni è qualcosa che toglie valore alla persona? Dov’è il valore della persona? Cos’è, soprattutto? 2) Quali sono i “veri” bisogni? 3) La famiglia li soddisfa e come? 4) E la scuola? A cosa serve realmente? Soddisfa i bisogni dei ragazzi?
Abbiamo parlato di un focus, ma quante luci si sono accese… E mentre un insegnante anima e stimola il dibattito, quante di queste domande si pone egli stesso, come persona e come docente. Nel ruolo di educatore sa di avere una responsabilità duplice: mentre, nel passato, una buona formazione culturale, la promozione della crescita della personalità del bambino e del ragazzo, l’offerta di pari opportunità, potevano sembrare i gloriosi obiettivi che segnavano il successo del docente ed il trampolino di lancio del futuro cittadino, uomo, genitore, lavoratore, oggi tutto ciò non è più sufficiente. Oggi, il sapere/saper essere/saper fare hanno la necessità di proiettarsi in avanti, verso un futuro molto più oscuro ed imprevedibile di quello che ci si parava davanti vent’anni fa. La scuola deve avere la capacità di “orientare”, un occhio al ragazzo ed uno all’economia, alle tecnologie, stimolando l’emergere di abilità individuali e sostenendone lo sviluppo, “addestrando” la capacità di adattamento al cambiamento, alle risorse della creatività, allo spirito d’iniziativa, alla disponibilità di cooperare e lavorare in squadra.
Non abbiamo la minima idea di come i nostri ragazzi si guadagneranno la vita (molti di noi, hanno seri dubbi anche sul loro prossimo futuro!), ma certamente non si omologheranno nel ruolo di lavoratore a tempo indeterminato che dorme sonni tranquilli fino alla pensione come fu per i nostri genitori. Non è la crisi economica dell’Italia o dell’Europa: è il mondo tutto che cambia velocemente e chi non mette la sua tavola da surf in posizione è travolto dall’onda. Noi, e non intendo solo gli insegnanti ma tutta la comunità educante, dobbiamo farci protagonisti della sfida e camminare al fianco dei nostri ragazzi, non illuderli con false promesse ma neanche avvilirli con pressioni e depressioni, non chiuderci in obiettivi oramai superati ed aprirci alle prospettive che ogni bambino maturerà nella propria individualità. E, soprattutto, la dobbiamo smettere di presentagli falsi valori: imparare o re-imparare insieme a lui ad essere autentici, liberi da condizionamenti che ci vogliono consumatori senz’anima.

Un’esperienza formativa da non dimenticare: il Progetto Pilota “Verso una scuola amica”
L’occasione per qualche riflessione
(di Grazia Fonti)
Un po' di storia del territorio sul quale viviamo
(contributo del prof. Alfonso Caprio)
PINETAMARE VILLAGGIO COPPOLA
Il quartiere di Pinetamare, situato nel Comune di Castel Volturno (CE), è più comunemente conosciuto con il nome di Villaggio Coppola. È situato lungo la via Domiziana a qualche chilometro di distanza dalla strada statale a scorrimento veloce SS7/Quater, sorge a circa 8 km a sud dell’abitato storico di Castel Volturno, a 4 km a nord dal Lago di Patria (Giugliano), a 5 km a ovest dal comune di Villa Literno, a est si affaccia direttamente sul mar Terreno, dista da Napoli circa 30 km. Il territorio di Pinetamare ha una lunghezza di poco meno di 5 chilometri, dal km. 34.200 al km. 38.800 della via Domiziana e una larghezza di circa un chilometro.
La zona anticamente era ricoperta da una parte della immensa selva Gallinaria, che iniziava ad un miglio della città romana di Vulturnum (oggi Castel Volturno) ed era attraversata dalla via Domiziana, fatta costruire nel 95 d.C. dall’imperatore Tito Flavio Domiziano.
L’antica selva è ricordata dal geografo Strabone, come «una immensa boscaglia cespugliosa per l’estensione di parecchi stadi, sabbiosa e priva di acqua, che chiamano la selva Gallinaria. Colà i navarchi di Sesto Pompeo radunarono le proprie soldataglie piratesche, allorché questi fecero ribellare la Sicilia». La citano ancora il filosofo romano Marco Tullio Cicerone, che l’attraversa mentre si recava nella sua villa di Cuma, il poeta romano Giovenale, che ricorda i pini gallinari, di cui era composta e il cui legname serviva per fabbricare le navi dell’armata romana di Miseno.
L’immensa boscaglia, durante il Medioevo, era conosciuta con il nome di Pineta o Paneta di Castello. Il geografo napoletano Antonio Sanfelice, nel 1562, ricordava che dopo il fiume Volturno si estendeva la selva Gallinaria infestata da ladroni e che gli uomini nei «tempi passati, la spogliarono di arbori, e ora con le ghiande di elce, e col frutto di altri arboscelli il verno adesca la preda a’cacciatori, così di fiere, come d’uccelli».
Il territorio di Pinetamare è stato per secoli una località marina paludosa, a causa prima del fiume Clanio, immissario del Lago di Patria e poi dai Regi Lagni, quando la foce di questi fu raddrizzata verso il mare, nel XVII sec. durante il periodo vicereale. Le dune sabbiose prospicienti il mare erano ricoperte da una folta macchia mediterranea, costituita per la maggior parte di alberi di pino.
Tutto il territorio di Pinetamare, precedentemente il 1880, era una zona boschiva e costituiva l’enorme feudo del Comune di Castel Volturno. Luciano Chianese si aggiudicò, il 20 maggio del 1885, mediante un’asta pubblica alcuni lotti di terreno della zona, questi furono doti in dote ad una figlia e divennero di proprietà del signor Cecere, che le donò a sua volta a sua figlia Rachele, che successivamente sposerà il signor Cristoforo Coppola, che insieme al fratello Vincenzo, proprietario di altri lotti di terreno a Pinetamare iniziarono la sua lottizzazione a partire dal 1962.
Il progetto dei due costruttori prevedeva la costruzione di un centro turistico balneare polivalente, che si ispirava a un «modello» urbanistico di insediamento turistico abitativo, ed aveva come obiettivo la valorizzare dell’intera zona a fini turistici, sia locali che nazionali, di questa che era una delle più belle aree naturalistiche della Campania. La costruzione del nucleo del Villaggio Pinetamare iniziò a metà degli anni ’60, con l’edificazione del Grand Hotel Pinetamare, di villette vista mare, un centro commerciale e 8 torri, con strade di accesso e di tutte le vie interne; la rete fognaria ed elettrica e successivamente la realizzazione, su una parte del corso dei Regi Lagni, del Porto turistico san Bartolomeo.
A partire dal 1965 si apre la contestazione sull’effettiva proprietà di alcune aree. La contestazione è riferita a varie costruzioni del comprensorio del Villaggio. Nei primi anni Settanta, del secolo scorso, vengono annullate da Mario Luise, sindaco di Castel Volturno, per difetto di procedura, le licenze relative alle 8 torri, ancora in costruzione. Il Consiglio di Stato, su ricorso della società costruttrice, dà ragione alla Società Coppola Pinetamare e annulla l'Atto dell'Amministrazione comunale. La costruzione delle 8 torri viene completata e le stesse vengono affittate per 20 anni alla Marina degli Stati Uniti per ospitare le famiglie dei militari americani della Nato di stanza a Napoli. Vengono completate le infrastrutture di servizio: scuole elementari, medie e superiori, posto di polizia e carabinieri, chiesa, sportello bancario, farmacia, sala cinematografica, discoteche e tanto altro ancora.
Gli eventi naturali che colpiscono la Campania e in particolare Napoli, prima il bradisismo del 1978, poi il terremoto del 1980, poi nuovamente il bradisismo del 1983, rendono drammaticamente evidenti le carenze della Regione sotto l’aspetto del patrimonio abitativo, e si trova nel Villaggio Coppola Pinetamare una soluzione temporanea per coloro che hanno perso la casa. Le abitazione dell’area di Pinetamare dal 1978 al 1988 ospitano oltre 5.000 persone. Il Governo nazionale, per far fronte al far bisogno abitativo, requisisce le abitazioni private per ospitare i terremotati, inizia così il degrado soci-economico del territorio. I privati svendono nel giro di pochi anni le loro proprietà e la manutenzione delle infrastrutture viene trascurata.
La svolta si ha nel 1998, con la nomina da parte del Governo nazionale di un Commissario Straordinario per la definizione di un accordo transattivo. Nel febbraio del 1999 viene firmato il primo documento a testimonianza della volontà di definire in via transattiva tutte le vertenze in atto. Nell’aprile 2001 viene costituito il Consorzio Rinascita, subito seguita nel maggio 2001 dalla firma di un Protocollo di Intesa tra Regione Campania, Provincia di Caserta e i Comuni di Castelvolturno e Villa Literno, per la realizzazione di un articolato piano di risanamento di Pinetamare.
Il 1º agosto 2003, la Regione Campania, la Provincia di Caserta e i Comuni di Castel Volturno e di Villa Literno e il Consorzio Rinascita, Fontana Bleu S.p.A., firmano un Accordo di programma, con il quale viene approvato “Il Piano di Riqualificazione per il Risanamento ecoambientale e il rilancio socio economico per la località Pinetamare di Castel Volturno ed aree attigue”.
Oggi tutta la zona di Pinetamare è in fase di rilancio, sotto la guida del Consorzio Rinascita, un consorzio di enti privati, che ha come presidente Felice Di Persia, che dal 2000 al 2005 ha coordinato la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, sta provvedendo al rilancio dell’intero territorio, con l’abbattimento delle otto torri e la costruzione di un nuovo porto turistico che, se realizzato, dovrebbe essere da volano di sviluppo per l’intero Comune di Castel Volturno.
Il 2014 si è concluso con una immagine inusuale per il nostro territorio: una coltre di neve ha ricoperto il paesaggio, conferendogli un'aria fiabesca e suggestiva. Le immagine catturate dai menbri della Comunità I.C. Pinetamare sono visibili in una raccolta, pubblicato sulla pagina Multimedia.
Grazie a tutti per il prezioso contributo che ne ha saputo fermare il ricordo, nel quale si racchiude una speranza: che dalla purezza di quel mantello emerga l' amore rinnovato per la nostra terra.
Links interessanti
Per i docenti
La valutazione del "merito" nella Nuova Scuola:
http://italiaserotta.blogspot.it/2014/09/merito-valutazione-del-lavoro-di-un.html
Per le famiglie
Il trattamento dei DSA
http://www.aiditalia.org/it/napoli.html
Per i ragazzi
Sulla Pace:
https://www.youtube.com/watch?v=Ig5jHx6dW_w
Da guardare:
L'unione fa la forza:
https://www.youtube.com/watch?v=XEtvuhz8h0E
Da ascoltare:
“L’opportunità”
https://www.youtube.com/watch?v=uIa9FThkqtM
“Imagine”
https://www.youtube.com/watch?v=RwUGSYDKUxU